La migliore docente del mondo
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Dopo aver letto con interesse l’esito della competizione per il docente migliore del mondo, abbiamo voluto visitare il sito web del Center for Teaching and Learning, fondato dalla vincitrice del Global Teacher Prize, Nancie Atwell.
Nancie è un’insegnante pioniera nell’aver organizzato laboratori di lettura e scrittura per l’insegnamento della lingua, sino a farne un metodo che ha illustrato in numerose pubblicazioni, particolarmente In the middle, libro che è giunto alla terza edizione e ha venduto mezzo milione di copie.
Apprendiamo dal sito del Center for Teaching and Learning (CTL) da lei fondato, che gli alunni del settimo e dell’ottavo grado leggono in media annualmente non meno di quaranta libri.
Qual è il segreto, come si può fare della lettura “un’arte personale”?
Il laboratorio non è solo orientato all’acquisizione di abilità ma aspira a dare l’occasione ad ogni alunno per sentirsi più brillante, più felice, più giusto e compassionevole attraverso l’esperienza del mondo mediata da migliaia di righe di stampa.
Alla base del metodo vi è la convinzione che l’amore per la lettura si fonda sulla possibilità di esercitare il diritto di opzione, di scegliere da soli i libri da leggere. Ogni ragazzo deve essere posto in grado di dire quali sono i suoi libri preferiti e perché. Scegliere il proprio libro non è una concessione ma un diritto ed è necessario avere a disposizione un vasto ed aggiornato assortimento di titoli invitanti. Gli insegnanti del CTL acquistano e leggono molti libri che potranno consigliare avendoli sperimentati, sviluppano ed affinano criteri letterari e comprendono le identità personali degli allievi in quanto lettori, ne conoscono i gusti, i punti di forza e le sfide. Il laboratorio è occasione per parlare con calma di libri e letture, nella consapevolezza che la comprensione dei testi passa attraverso la ricerca di significati più che dall’apprendimento di tecniche di decodifica.
Nel laboratorio vengono introdotti nuovi libri, si discute di autori e generi letterari, dei rituali dei lettori e dei loro programmi. Gli alunni sono iniziati ad elementi di narrativa e poesia ma ci si confronta anche su come affrontare parole nuove e sconosciute e come l’uso della punteggiatura dia voce alla lettura. Si indaga cosa il lettore possa comprendere dalle indicazioni di copyright e i differenti scopi che influenzano lo stile e il ritmo della lettura, come distinguere tra letteratura popolare e colta, secondo quali criteri definire un libro troppo difficile o troppo facile o “giusto” e perché l’unica via per divenire un lettore fluente sia leggere spesso e molto. Ma leggere spesso e molto è anche la via per lo sviluppo di una cittadinanza globale.
Gli studenti del CTL sono alunni come ve ne sono nelle nostre classi. Provengono da contesti socio economici variegati, alcuni soffrono di ADHD, di dislessia, di altre difficoltà di apprendimento. Non è insomma una popolazione di studenti privilegiata.
E’ significativo che tra le caratteristiche fondamentali del CTL troviamo “never a raised voice or standardized test”. Alla domanda di un giornalista, la Atwell ha affermato: “sto ancora imparando come trasformare la scuola, ogni scuola, in un luogo di felicità e saggezza”. Quella felicità e saggezza che talvolta sembra così lontana dalle nostre scuole, tra skills e competenze, tra registro elettronico e piattaforme, tra riforme annunciate e smarrimento burocratico.
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