Rapporto di Autovalutazione

27 Novembre 2014
Admin
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Oggi è stato presentato al Miur il modello del Rapporto di autovalutazione delle scuole. E’ questo l’ultimo passo di un lungo percorso che recentemente ha subito un’accelerazione che ha dato sostanza alle disposizioni contenute del Dpr 80/201,  prima con la Direttiva n. 11/2014 e poi con la C.M. n. 47/2014. 
La diffusione del format del Rapporto di Autovalutazione (RAV), apre così una nuova stagione delle politiche formative nel nostro Paese e aggiunge un’altra tessera alla costruzione del Servizio Nazionale di Valutazione.
I materiali presentati durante il Convegno odierno e le relazioni degli esperti che sono intervenuti, sono scaricabili accedendo al portale dedicato.
In questi anni, accanto al maturare di concetti come valore aggiunto e benchmark, con lenta ma costante progressione è stato accentuato il ruolo dell’INVALSI, al quale è attualmente affidato il coordinamento funzionale del Sistema.
L’istituto ha assunto un ruolo da protagonista, non solo nella rilevazione degli apprendimenti degli allievi ma anche nel processo di autovalutazione e valutazione esterna delle scuole. Basti pensare che l’INVALSI predispone il format per il RAV, definisce le modalità di selezione, costituzione e formazione degli elenchi degli esperti che partecipano ai nuclei di valutazione esterna e propone anche i protocolli della valutazione medesima.
Il format del RAV, prevede undici aree di indicatori. Le scuole utilizzeranno una rubrica articolata in sette livelli per definire la propria autovalutazione, sulla base di dati che in parte saranno forniti direttamente dai sistemi centrali, in parte dovranno essere integrati dagli istituti, mediante modelli predefiniti e l’utilizzo di un “questionario scuola”.
Gli istituti scolastici definiranno il proprio progetto di miglioramento, individuando alcuni obiettivi ritenuti strategici nel settore degli esiti di apprendimento e in quello dei processi. Questi obiettivi dovranno essere conseguiti nell’arco di un triennio. L’uso del format è facilitato da specifiche “linee guida” rilasciate dal Miur.

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