Da zero a sei anni

11 Novembre 2016
Redazione
Il documento di lavoro della Commissione europea The education and Training monitor presenta una valutazione annuale sui sistemi di formazione in Europa.
Il Report annuale diffuso a novembre utilizza i dati più aggiornati di studi e ricerche, oltre che documenti forniti dagli Stati membri e fornisce evidenze circa l’avvicinamento agli obiettivi previsti dalla strategia ET 2020.
La lettura del rapporto è interessante ma vogliamo soffermarci in particolare sulle risposte che le politiche possono offrire alle sfide attuali e al cambiamento che paradossalmente sembra proprio l’unica cosa a non cambiare, è anzi una cifra costante della nostra società.
Tra le possibili misure esaminate dal Rapporto, in primo luogo è citata la rilevanza degli interventi educativi e di cura nella primissima infanzia, dalla nascita sino all’ingresso nella scuola primaria.
Quale che sia la modalità organizzativa dei servizi per l’infanzia, è universalmente riconosciuto che gli interventi di cura in questa fase della vita sono cruciali per lo sviluppo personale e che hanno influenza sul percorso di apprendimento successivo e persino sulle prospettive di inserimento nel mercato del lavoro. Ne deriva evidentemente la necessità che gli investimenti degli Stati convergano su questo delicato settore. L’approccio deve essere di sistema e deve tener dentro famiglie e docenti, deve garantire un’altissima qualità. La Commissione europea ha sviluppato due anni fa un framework su questo tema 
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I percorsi seguiti in Europa sono sostanzialmente di due tipi. In un caso vi è una segmentazione anche amministrativa tra le azioni rivolte a bambini tra zero e due anni e quelle indirizzate ad alunni tra i tre anni e l’inizio della scuola primaria.

In altri casi invece il percorso è unitario e la regolazione, il finanziamento e la governance sono attribuiti al Ministero dell’educazione. Questo sistema è prevalente nei paesi nordici, nelle regioni Baltiche, in Croazia e Slovenia

Molto rilevante, soprattutto nella primissima età, è il coinvolgimento delle famiglie che deve essere sostenuto da misure adeguate. Una ricerca sui motivi che possono intralciare l’accesso ai servizi per la prima infanzia, individua nei costi e nella scarsità dell’offerta sul territorio, i due ostacoli principali
Non meno importante è garantire un alto livello di qualificazione ai docenti ed allo staff che si occupa dei bambini, anche attraverso iniziative di sviluppo professionale continuo.
La partecipazione ai servizi per la prima infanzia in EU

La partecipazione ai servizi per la prima infanzia in EU

La partecipazione dei bambini a queste attività educative varia moltissimo tra i paesi EU, soprattutto nella fascia 0-3 anni. Arriva al 70% in Danimarca e solo al 3% in Romania. L’obiettivo fissato da ET2020 è almeno del 33% ma attualmente in EU la media si attesta al 28%.

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