Rinnovo del contratto

29 Novembre 2015
Redazione
I lavoratori della scuola hanno manifestato il 28 novembre scorso a Roma per chiedere, insieme agli altri lavoratori del settore pubblico, un dignitoso rinnovo del contratto di lavoro.
La ricerca ci mette sull’avviso: non si tratta solo di una rivendicazione salariale ma è in discussione la stessa qualità dell’istruzione. Infatti i dati raccolti mediante il programma Pisa rivelano che le nazioni che ottengono i migliori risultati sono quelle che si prendono cura dei loro insegnanti, anche in termini salariali. E’ quanto avviene in Finlandia, in Giappone e in Corea.
il Rapporto Ocse, Education at a Glance 2015, rivela che tra il 2010 e il 2012 il Pil ha ripreso a crescere nuovamente in molti paesi. Non altrettanto è avvenuto per i livelli di spesa pubblica nell’istruzione dove anzi si è avuta una riduzione dei finanziamenti per circa un terzo dei paesi Ocse. Tra questi anche l’Italia.
In media, nei paesi Ocse, gli insegnanti di scuola dell’infanzia e della scuola primaria guadagnano il 78% dello stipendio di un lavoratore a tempo pieno con simile qualificazione accademica. La percentuale sale all’80% per la scuola secondaria di primo grado e all’82% nella scuola secondaria di secondo grado. La scelta di tenere basso e non competitivo il livello salariale dei docenti  rende difficile attrarre verso questa professione i migliori candidati e, se non si corre ai ripari, questo è un fenomeno che avrà un impatto qualitativo profondo nei prossimi anni. Infatti l’età media degli insegnanti è alta. Nel 2013 circa il 35% dei docenti di scuola secondaria aveva almeno 50 anni e il turn over sarà presto obbligato.
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