Facoltà mentali

10 Aprile 2015
Admin
Approfondimenti – 
L’avvento della maturità comporta fatalmente un decadimento delle facoltà mentali, un loro inesorabile “invecchiamento”?
Uno studio sperimentale, del quale dà notizia Harvardgazette,  confuta questa prospettiva. Alcuni processi cognitivi sembrano al contrario raffinarsi e progredire anche oltre i cinquant’anni. Così se alcune abilità iniziano a decadere al termine della scuola secondaria, altre raggiungono il loro picco più tardi. Pertanto lo sviluppo delle funzioni cognitive è asincrono nel corso della vita.
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La ricerca, condotta da Joshua Hartshorne (Center for Human Genetic Research, Massachusetts General Hospital) e Laura Germine (Department of Psychology, Harvard University) è stata pubblicata in Marzo in  Psychological Science e presenta i risultati di uno studio che ha coinvolto più di 48.000 volontari.
Secondo i risultati raccolti, la velocità dei processi mentali raggiunge il suo picco nella tarda adolescenza, per poi declinare con relativa rapidità dopo i vent’anni. La memoria di lavoro  invece ha il suo apice tra i venti e i trent’anni mentre alcune competenze sociali, come la capacità di riconoscere le emozioni degli altri, manifestano il massimo sviluppo tra i 40 e i 50 anni e non si riducono significativamente anche oltre i 60 anni. Le competenze lessicali progrediscono costantemente  sino ai 70 anni.
L’invecchiamento delle nostre facoltà mentali si rivela essere in realtà un ricco processo di cambiamento: divenendo anziani perdiamo in velocità ma miglioriamo, anche sino ad un’età avanzata, nella capacità di risolvere alcuni tipi di problemi ed organizziamo meglio il nostro patrimonio di informazioni.
Tags: psicologia,

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