Valutare i dirigenti

7 Novembre 2016
Admin
Valutazione dei dirigenti scolastici: un avvio in salita?
Nei contratti dei dirigenti scolastici vi saranno obiettivi definiti e stringenti, alcuni a carattere nazionale, altri tratti dalle priorità indicate nel Rapporto di Autovalutazione dell’istituzione scolastica. Insomma una visione che potremmo definire glocal. Potranno inoltre essere previsti obiettivi fissati dal Direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Sin qui la Direttiva sulla valutazione dei dirigenti scolastici e le Linee guida.
La valutazione verrà effettuata “tenendo conto della specificità degli autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane” del dirigente scolastico e collocherà i dirigenti in una delle possibili quattro situazioni di pieno, avanzato, buono o mancato raggiungimento degli obiettivi. Gli effetti sulla retribuzione di risultato sono indicati nella stessa Direttiva che prevede che ai dirigenti che hanno conseguito un avanzato raggiungimento degli obiettivi sarà corrisposta una retribuzione di risultato maggiorata almeno del 5 per cento rispetto al buon raggiungimento. La maggiorazione per chi è collocato nel livello di pieno raggiungimento è invece tra il 10 e il 30 per cento rispetto al livello avanzato.
Nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi non sarà corrisposta alcuna retribuzione di risultato e si darà applicazione a quanto previsto dall’art. 21 del Dlgs.165/2001. Il processo di valutazione non si estende agli incarichi di reggenza e comunque deve tener conto anche delle specificità dell’istituzione scolastica e del contesto nel quale il dirigente opera.
Nonostante tutto l’impegno profuso dal Miur per far decollare la valutazione dei dirigenti scolastici, si evidenziano già alcune criticità. Il numero dei dirigenti tecnici in servizio è veramente esiguo e difficilmente potrà essere effettuata una valutazione che non sia solo cartacea. Inoltre il finanziamento del Fondo Unico Nazionale dal quale deve essere desunta la retribuzione di risultato, risulta incerto. Infatti, non più alimentato dalle RIA dei dirigenti cessati dal servizio, il Fondo risulta incrementato dalla Legge 107/2015 solo sino al 2017. Insomma si è definita una procedura di valutazione che però non è accompagnata da un’altrettanto strutturale definizione della retribuzione di risultato.
Altre difficoltà sono relative al coordinamento degli obiettivi regionali con quelli nazionali. Si rischia che in alcune Regioni si determini un sistema parallelo, con scarsi elementi di coesione interna. Inoltre  sono ancora oscuri i criteri che verranno adottati e le procedure per lo svolgimento della visita da parte del Nucleo di valutazione, che necessariamente dovrà comprendere almeno un dirigente scolastico. Anche il coordinamento della valutazione annuale con quella triennale, sui medesimi obiettivi, richiede una verifica di fattibilità.
Prevedibilmente quest’anno scolastico sarà di rodaggio e dovranno essere messi a punto i meccanismi di questo nuovo e complesso tassello del Sistema nazionale di valutazione. Nel frattempo i dirigenti scolastici appaiono sempre più oberati di compiti e di incombenze e destinati a doversi confrontare con un panorama normativo ancora poco definito e suscettibile di profondi cambiamenti, anche per effetto delle numerose deleghe contenute nella Legge 107/2015.