Riforma della dirigenza
Approfondimenti –
Il testo del ddl di riforma della PA, ora passato alla Camera, presenta molte importanti novità per la dirigenza pubblica.
Riportiamo in una tabella riassuntiva, tratta dal sito Forum PA, la sintesi degli aspetti salienti contenuti nella versione approvata dal Senato. Da notare che nel riepilogo non si fa alcun cenno alla posizione dei dirigenti scolastici, attualmente esclusi dal ruolo unico.
Tema
Com’è oggi
Come è dopo la Riforma Madia nella versione approvata dal Senato
Ruoli
Ogni amministrazione ha un suo ruolo della dirigenza. Solo nello Stato sono vicini ad una ventina. Il passaggio da un ruolo all’altro è possibile solo su richiesta del dirigente o comunque con il suo assenso. Inoltre ci sono otto contratti diversi che portano ad una giungla retributiva, particolarmente grave per la dirigenza apicale
Sono previsti solo tre ruoli: Stato, Regioni, Enti Locali. E’ favorito il passaggio da un ruolo all’altro che può comunque essere obbligatorio. Le remunerazioni saranno omogenee per posizioni analoghe. Tutti i dirigenti entrano nei tre ruoli, tranne la carriera diplomatica. Nella formulazione ultima approvata anche i ricercatori degli Enti di Ricerca Pubblici manterranno una specificità
Qualifica
Essere dirigente è una qualifica che appartiene al dirigente stesso e, se il dirigente è di ruolo, è permanente. In pratica essere dirigente è uno status.
Non esiste più una “qualifica” di dirigente, ma solo un’appartenenza ad un ruolo che dà la possibilità di ricevere un “incarico” dirigenziale. Per essere dirigente è quindi necessario avere un incarico dirigenziale.
Fasce
I dirigenti sono distinti in due fasce: dirigenti di I fascia (con incarico di direzione di ufficio dirigenziale generale) e di II fascia (tutti gli altri); dopo aver avuto per cinque anni un incarico di direzione generale si entra definitivamente nella prima fascia e questa appartenenza resta indipendentemente da successivi incarichi. Se non si hanno più incarichi di direzione generale si passa ad incarichi di studio.
Non esistono più le due fasce; ogni incarico fa storia a sé ed è caratterizzato da una retribuzione di posizione inerente. Se si cambia incarico si cambia quindi anche la retribuzione. Se si è senza incarico per un periodo definito si esce dal ruolo.
Incarichi
Hanno una durata minima di tre anni e massima di cinque. Gli incarichi possono essere rinnovati indefinitamente. Le non conferme devono essere motivate adeguatamente
Derivano sempre da una selezione ad evidenza pubblica tra gli aspiranti dotati delle caratteristiche richieste dall’incarico e che abbiano fatto richiesta; hanno una durata di quattro anni e sono rinnovabili solo una volta per due anni dopo di che si torna alla selezione pubblica.
Entrata in ruolo
Concorso (indetto senza periodicità definita), corso-concorso. In caso di chiamata diretta dall’esterno (per non più del 10% dei dirigenti di I fascia e dell’8% di quelli di II fascia) si entra di ruolo dopo aver svolto una funzione dirigenziale generale per almeno cinque anni
Non cambiano le forme, ma il corso-concorso e il concorso diventano annuali.
I profili
Non esiste alcuna banca dati dei dirigenti e delle loro competenze
Per facilitare la scelta per gli incarichi è istituita una banca dati nella quale inserire il curriculum vitae, un profilo professionale e gli esiti delle valutazioni per ciascun dirigente
No comments