News da Eurydice

24 November 2014
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News –
Il Rapporto Tackling early leaving from education and training in Europe: strategies, policies and measures (Eurydice/Cedefop), pubblicato il 20 novembre scorso, passa in rassegna le strategie e le misure messe in atto in Europa per combattere la dispersione scolastica e per offrire un supporto agli studenti.

Il Rapporto, nell’esaminare il fenomeno della dispersione scolastica, sottolinea la correlazione tra più fattori quali la condizione di migrante, la presenza di condizioni socio economiche svantaggiate, le differenze di genere. Tra le variabili di maggiore importanza è indicato il livello di istruzione dei genitori.
I Paesi europei hanno strutturato delle azioni di contrasto alla dispersione scolastica, armonizzando l’azione dei diversi livelli di governo e investendo in agenzie che possono facilitare un coordinamento effettivo tra gli stakeholder locali. Tuttavia solo il Belgio (Comunità Fiamminga), la Spagna, Malta e l’Olanda, hanno costituito un organismo di coordinamento che istituzionalizzi la cooperazione tra i diversi attori coinvolti.
Dalla stessa Agenzia, è stato anche pubblicato, il 17 novembre, Eurydice Policy Brief – Early Childhood Education and Care 2014 che riassume i principali temi toccati in   Key data on Early Chilhood Education and Care in Europe 2014,  un Rapporto diffuso a giugno 2014.  
I risultati delle indagini condotte dal Progetto Pisa e Pirls hanno dimostrato che bambini ed adolescenti ottengono migliori risultati nelle prove di lettura e di competenza matematica se hanno avuto accesso a percorsi di educazione e cura nella prima infanzia. Le ricerche inoltre dimostrano che l’alta qualità dei percorsi prescolari può essere di aiuto nel ridurre la spesa pubblica nel welfare, sanità e rispetto della legalità.

I dati del Rapporto sono riferiti alle modalità di organizzazione dell'Early Chilhood Education nell’a.s. 2012/2013, in 32 Paesi europei.

Elementi chiave dell’educazione prescolare nel diversi Paesi esaminati dal Rapporto sono considerati la formazione del personale, la creazione di linee guida per le attività educativa,  interventi e monitoraggi continui per assicurare che standard di alta qualità trovino applicazione concreta.

Sono ritenuti fondamentali: la presenza di operatori incoraggianti e in grado di sostenere e dare fiducia ai bambini in un ambiente sicuro e stimolante, l’offerta di opportunità per interazioni sociali e verbali intense ed esperienze adeguate per promuovere lo sviluppo cognitivo, fisico, sociale ed emotivo.

Il Rapporto fornisce anche informazioni circa le misure adottate per rispondere a bisogni educativi speciali, particolarmente per le competenze linguistiche. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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