Indice di ignoranza?
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Un’indagine condotta da Ipsos Mori in 14 Paesi e pubblicata il 29 ottobre scorso, ci vede in testa alla classifica. Purtroppo non è un glorioso primato.
L’indagine ha quantificato il margine di errore dei giudizi espressi dalla popolazione su alcuni temi chiave, confrontando le opinioni espresse dagli intervistati con i dati statistici disponibili.
I Paesi coinvolti sono stati, oltre l’Italia, Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Ungheria, Giappone, Sud Corea, Spagna, Svezia, Polonia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
I più consapevoli ed informati sono risultati gli Svedesi mentre noi siamo davvero poco aggiornati sulla nostra realtà sociale, così poco informati da risultare i più esposti ad errori di percezione. Ad esempio gli italiani credono che circa la metà della popolazione abbia oltre 65 anni mentre in realtà la percentuale è solo del 21%. Riteniamo inoltre che il 30% della popolazione sia costituita da immigrati. Le statistiche parlano di un ben più contenuto 7%. Non siamo più precisi nell’indicare la percentuale di musulmani che ipotizziamo al 20% a fronte del 4% restituito dai dati.
Pensiamo inoltre che il 49% della popolazione sia disoccupato mentre la percentuale media nel periodo in cui si è svolta l’indagine era del 12%.
I più consapevoli ed informati sono risultati gli Svedesi mentre noi siamo davvero poco aggiornati sulla nostra realtà sociale, così poco informati da risultare i più esposti ad errori di percezione. Ad esempio gli italiani credono che circa la metà della popolazione abbia oltre 65 anni mentre in realtà la percentuale è solo del 21%. Riteniamo inoltre che il 30% della popolazione sia costituita da immigrati. Le statistiche parlano di un ben più contenuto 7%. Non siamo più precisi nell’indicare la percentuale di musulmani che ipotizziamo al 20% a fronte del 4% restituito dai dati.
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