Perché non avvenga mai più

22 November 2015
Redazione
Il Ministro Giannini ha firmato il decreto con il quale viene fissata al 22 novembre di ogni anno la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.
Il Ministro ha firmato nello stesso giorno in cui si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La coincidenza è significativa perché studiare in un luogo sicuro è certamente uno dei diritti essenziali degli alunni.
L’elenco degli allievi e degli insegnanti che hanno perso la vita nel crollo dell’edificio scolastico in cui si trovavano è lungo e insopportabile. La scuola dovrebbe essere luogo di serenità e sicurezza e invece non di rado nasconde insidie e minacce anche mortali.
Il Governo è consapevole della gravità della situazione, generata da decenni di incuria, di assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria, di carenza di fondi e confusione di responsabilità. Alcuni provvedimenti erano stati pensati negli anni precedenti ma non avevano avuto compimento. L’Osservatorio nazionale (Legge 23/96), il Fondo unico (Decreto legge 179/2012), l’Anagrafe dell’edilizia scolastica (Legge 23/96) e la Programmazione unica nazionale prevista all’art. 10 del Decreto legge n. 104/2013 e dall’art. 1 c. 159 della Legge 107/2013, costituiscono elementi che devono fare sistema e consentire una programmazione e gestione coerente degli interventi necessari nelle nostre scuole. E che gli interventi siano urgentissimi non lo dice solo la cronaca drammatica degli incidenti negli edifici scolastici ma anche i dati raccolti nell’ultimo rapporto di Cittadinanza attiva: “quattro edifici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre uno su cinque presenta lesioni strutturali, in quasi la metà dei casi gli interventi strutturali non sono stati effettuati. Più della metà delle scuole, inoltre, si trova in zona a rischio sismico e più di una su dieci a rischio idrogeologico”.
E’ importante che le risorse a disposizione siano utilizzate con attenzione e siano destinate ad azioni veramente necessarie e rilevanti per la sicurezza. Secondo Cittadinanza attiva, i dirigenti scolastici hanno evidenziato criticità sull’azione intrapresa con #scuolebelle: uno su tre non aveva richiesto quel tipo di interventi e sette su dieci dichiarano che la propria scuola aveva bisogno di azioni ben più urgenti.
Tuttavia, accanto alla rilevanza ineludibile dell’attenzione agli edifici, occorre anche sottolineare quanto sia importante lo sviluppo di una cultura della sicurezza che deve diventare patrimonio di tutta la cittadinanza. Appare singolare che secondo i dati forniti dal Miur solo il 72% delle scuole sia in possesso del documento di valutazione del rischio e di un piano di emergenza.
La prevenzione e la preparazione all’evento sono elementi essenziali per la gestione della sicurezza degli allievi e degli operatori. C’è bisogno di ancora più formazione e di insegnare la sicurezza ai nostri allievi in modo capillare e sistematico.
Infine un terzo ambito di intervento è quello relativo alla più efficace definizione delle responsabilità. Il Decreto Ministeriale 21 giugno 1996, n. 292, ha individuato ai fini degli adempimenti in materia di sicurezza il dirigente scolastico come datore di lavoro, ma vi sono anche responsabilità che investono il personale e l’Rspp.  Per quanto concerne gli interventi strutturali e manutentivi l’art. 18, comma 3, D.Lgs. 81/2008 prevede che tali obblighi “restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi […] si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico.”
Rimane però il fatto che non sempre i dirigenti scolastici posseggono le necessarie competenze. In molti casi le responsabilità hanno sapore eminentemente tecnico e  richiedono fondi non sempre disponibili, come ad esempio nel caso dell’affidamento al dirigente scolastico della verifica degli impianti di messa a terra o per la protezione dalle scariche atmosferiche. Perché non avvenga mai più di dover piangere i nostri alunni, la sicurezza non può  dunque essere intesa come un rimbalzo formale di responsabilità ma come un fatto sostanziale che deve avere elementi di concreta fattibilità. Perché sia veramente così, appaiono necessari interventi sull’attuale impianto normativo, ancora in attesa del decreto con il quale avrebbero dovuto essere individuate le modalità di applicazione del D.lgs 81/2008 alle istituzioni scolastiche “in relazione alle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative”.
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