Valutazione al quadrato

15 November 2015
Redazione
La legge di riforma si occupa largamente della valorizzazione/valutazione del personale.
L’attenzione valutativa è talmente intensa da prevedere addirittura il raddoppio, una valutazione al quadrato.
Questo avviene, ad esempio, per i dirigenti scolastici. Mentre il Dpr 80/2013 non aveva previsto nuclei  destinati alla valutazione del dirigente, la legge di riforma  introduce nuclei di valutazione specifici.  Rimane allora incerto il rapporto tra la valutazione eventualmente effettuata dal nucleo di valutazione esterna della scuola (costituito, secondo il Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione, da un dirigente tecnico e da due esperti)  e quella affidata al nucleo che valuta il dirigente scolastico della medesima istituzione scolastica. Si sottolinea che tra gli obiettivi inseriti nel contratto individuale del capo d’istituto sono compresi i traguardi e gli obiettivi inseriti nel RAV. La distinzione tra le due forme di valutazione si fa così piuttosto labile e si traduce in una sostanziale sovrapposizione.
Lo stesso fenomeno può essere osservato per quanto riguarda il personale docente. Ci si chiede infatti quale rapporto possa essere definito tra la scelta effettuata dal dirigente scolastico per l’attribuzione del bonus premiale e le risultanze della valutazione del servizio effettuata dal Comitato per la valutazione dei docenti, eventualmente richiesta dal personale, ai sensi dell’art. 448 del T.U., richiamato dalla stessa legge di riforma nel c. 129.
Si è passati da un sistema sostanzialmente privo di valutazioni sull’operato del personale scolastico ad una vera e propria orgia valutativa, addirittura con il raddoppio dei procedimenti sullo stesso oggetto di valutazione.
Insomma quando a tordi, quando a grilli …

No comments

Lascia un commento:

Your email address will not be published.