Oecd360

7 Maggio 2015
Admin

Approfondimenti – 

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha raccolto in un’unica agile pubblicazione le analisi più rilevanti e recenti su 8 temi chiave, tra cui istruzione, occupazione, crescita economica.
I dati nazionali sono restituiti in riferimento ad un ampio contesto e più indici sono contemporaneamente disponibili alla consultazione, così che possono essere agevolmente ricercati spunti per buone pratiche e correlazioni tra le informazioni fornite.

Crescita e disuguaglianze

Nella maggior parte dei Paesi più avanzati dell’Ocse, nel biennio 2013-2014, il ritmo delle riforme strutturali è diminuito, mentre si è osservata una tendenza inversa nel paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica). La crescita economica è distribuita in modo diseguale. Nel periodo 1995- 2011 la crescita annuale media del reddito imponibile delle famiglie dei paesi Ocse è stata dello 0,05% per i più poveri e dell’1,01% per i più ricchi. In Italia si registra un divario ampio: il 20% delle persone più facoltose guadagna quasi sei volte di più del 20% più povero. La maggior parte delle imposte che paghiamo sono indirizzate ai contributi sulla previdenza sociale, seguiti da imposte sul reddito e da imposte per beni e servizi. Queste ultime sono invece la principale fonte di gettito nella media Ocse. Nel 2011 il gettito fiscale in Italia era pari ad oltre il doppio di quello della media dei Paesi Ocse. 

Alla ricerca di un'occupazione

La disoccupazione e la mancanza di reddito hanno inciso in modo negativo sulle condizioni sociali in molti paesi. Le maggiori difficoltà hanno investito proprio coloro che sono più “deboli” e vulnerabili. Nei paesi esaminati quasi 48 milioni di persone cercano lavoro, 15 milioni in più rispetto al 2007. Il numero di persone che vive in una famiglia senza reddito da lavoro è raddoppiato in Grecia, Irlanda e Spagna. In gran parte dei Paesi la disoccupazione ha colpito maggiormente i giovani tra i 14 e i 24 anni. Questo fenomeno è stato particolarmente rilevante in Italia, quinta in questa poco gratificante classifica. In generale comunque la crisi ha profondamente colpito il mercato del lavoro nel nostro Paese, tanto che solo il 58% delle popolazione italiana ha un lavoro retribuito mentre la media Ocse è del 65%. L’Italia è il quarto paese per percentuale di disoccupati cosiddetti di lunga durata, cioè persone che non lavorano da un anno o più.
Non va meglio sul fronte della formazione. Il 56% degli adulti in età compresa tra 25 e 64 anni è in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado. La media Ocse è del 75%. Secondo dati 2012 siamo secondi solo alla Turchia per la bassa percentuale di persone tra 25 e 64 anni con istruzione terziaria. 

Longevi e socievoli?

L’Italia ottiene buoni risultati in molti indicatori relativi al benessere. La speranza di vita alla nascita è quasi di 83 anni (85 per le donne e 80 per gli uomini). La media è superiore a quella Ocse di tre anni. Anche nei dati sull’inquinamento atmosferico ci stiamo avvicinando alla media Ocse.
La vita pubblica italiana è caratterizzata da un forte senso di comunità: il 91% delle persone ritiene di conoscere qualcuno su cui poter fare affidamento in caso di necessità (media Ocse 89%). 
Tags: Ocse,

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