Il Profilo professionale del dirigente scolastico

14 January 2015
Admin
Approfondimenti –
Rendiamo disponibili gli interventi di Damiano Previtali, Aladino Tognon e Dino Cristanini, registrati durante un incontro di studio sul Profilo professionale del Dirigente scolastico, promosso dall’Ufficio Studi della Cisl Scuola.  
Nella sua relazione Damiano Previtali  ha ricostruito il profilo del dirigente scolastico, come emerge dal format del Rapporto di Autovalutazione delle scuole, recentemente presentato dal Miur. Il processo di miglioramento, che dovrebbe essere il cuore e lo scopo dell’autovalutazione, vede nel dirigente scolastico una figura cruciale. La leadership per l’apprendimento deve essere esercitata negli snodi di tutto il processo, dalla costituzione del nucleo interno di autovalutazione, al supporto alle decisioni degli organi collegiali, sino alla definizione di indicatori che siano propri della scuola o della rete di scuole e che esprimano l’autonomia e la specificità territoriale. La professionalità del dirigente scolastico si arricchisce di una pragmatica attenzione ai dati, ai valori di benchmark e alla corretta interpretazione degli strumenti disponibili per il monitoraggio e la governance del processo di miglioramento.
Tuttavia Previtali ha sottolineato che questa idea di dirigente, attento ai processi in funzione della didattica e degli esiti di apprendimento, non trova riscontro nella realtà dei fatti. Il tempo dei dirigenti è prevalentemente assorbito da adempimenti di natura burocratica, da contenziosi e preoccupazioni per la sicurezza negli edifici scolastici, nella cronica assenza del dovuto supporto degli Enti locali. Quanto questa declinazione della professionalità sia estenuante è testimoniato dal numero non irrilevante di neo dirigenti, selezionati nell’ultima tornata concorsuale, che hanno deciso di tornare alla docenza.

Una prospettiva diversa è stata invece restituita da Aladino Tognon, che ha sottolineato i temi del potere lievitativo, cioè dell’esercizio del potere che sia volto a far emergere le capacità degli altri, la loro forza nel trovare risposte e soluzioni ai problemi dell’organizzazione: più che di leadership si parla in questo caso di membership. Elementi sostanziali di questa visione della professionalità del dirigente scolastico sono la capacità di comunicare e la capacità di saper lavorare in gruppo, in una sapiente miscela di partecipazione, sostegno e rispetto, che solleciti l’autonomia e la crescita di ogni persona. Anche Tognon, come aveva fatto poco prima Previtali, ha fornito suggestioni ed esempi concreti, offrendo importanti spunti alla riflessione.

 

A Dino Cristanini è stato infine affidato il compito di trovare una sintesi nella molteplicità delle posizioni espresse sulla professionalità del dirigente scolastico. Il relatore ne ha sottolineato l’evoluzione, in relazione all’idea di scuola: dall’educazionale di cui parlava Scurati, sino a visioni più vicine a un’idea di managerialità che si è nei fatti tradotta in una prevalente attenzione verso aspetti giuridico amministrativi. Ora il progetto governativo della Buona Scuola sembra invitare nuovamente al presidio di processi educativi e didattici. Cristanini ha osservato come sia arduo definire un modello assoluto dell’azione del dirigente scolastico, fortemente caratterizzata da sensibilità situazionale, in rapporto alle specificità locali. Parole chiave del profilo professionale sono comunque capitale sociale, comunità, amicizia professionale verso i docenti e il personale ata, clima relazionale, responsabilizzazione, autonomia, governance, capacità di leggere ed interpretare dati e apertura al controllo sociale: sono richiamate sia dimensioni organizzative che psicosociali. Occorre partire da un’idea di scuola che oggi sembra essere centrata fortemente sui risultati degli studenti, sul successo formativo di tutti gli allievi. Questo dovrebbe spostare l’attenzione su competenze pedagogiche e di lettura culturale, oltre che sull’importanza di farsi motori della costruzione della comunità professionale e della condivisione di valori chiave. Il dirigente deve organizzare e presidiare i processi e garantire la coerenza delle progettazioni (“fare organizzazione significa in un certo modo fare didattica”). Questo richiederebbe una revisione degli adempimenti burocratici e amministrativi richiesti alle scuole e una loro essenzializzazione in funzione della missione educativa e formativa. Tra le competenze del dirigente scolastico è inoltre molto rilevante la capacità di valorizzare le risorse umane, sia sotto il profilo organizzativo che nella cura della crescita delle professionalità presenti. Un’ulteriore area di impegno del dirigente scolastico è inoltre relativa allo sviluppo di efficaci relazioni con il contesto e alla restituzione dell’immagine della scuola nel territorio. Le ampie competenze di natura strettamente amministrativa ed organizzativa si devono integrare con capacità di monitoraggio, valutazione e rendicontazione, in funzione del miglioramento continuo.

 

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