Gli stipendi dei docenti

21 Ottobre 2014
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News –

Eurydice ha pubblicato il 5 ottobre (giornata mondiale degli insegnanti) il Rapporto Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe.

Dalla lettura del Rapporto si evince che nel periodo tra il 2009 e il 2014, circa la metà dei paesi europei ha tagliato gli stipendi degli insegnanti o li ha congelati per uno o più anni. Se in Grecia la perdita del potere d’acquisto si aggira intorno al 40 per cento, in circa la metà dei Paesi europei esaminati dal Rapporto, il potere d’acquisto degli insegnanti è al di sotto del livello del 2009.

 

Tuttavia, in alcune nazioni i docenti hanno giovato di un incremento stipendiale che si è collocato tra il cinque e il dieci per cento in Estonia, Svezia (Isced 1), Polonia e Norvegia. In altre nazioni, tra cui Germania e Francia, il miglioramento è stato inferiore al cinque per cento.

Nella maggioranza dei Paesi lo stipendio aumenta con l’anzianità in servizio e in quasi tre quarti dei Paesi esaminati gli stipendi di base dei docenti neo assunti nel livello Isced 1 e 2 sono inferiori al Pil pro capite. In diversi Paesi sono previste indennità in funzione dell’espletamento di compiti ulteriori (per esempio la supervisione degli allievi dopo la lezione, la partecipazione al management scolastico, attività di supporto verso altri docenti, il coordinamento dei dipartimenti, la partecipazione a commissioni d’esame, l’organizzazione di materiali per l’insegnamento), dei risultati della valutazione delle prestazioni professionali oppure della localizzazione geografica della scuola.

 

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